BIOGRAFIA

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Walter Trecchi  è nato a Como nel 1964 e attualmente vive e lavora a Torno, affacciato sul lago di Como. Dopo aver completato una formazione scolastica nel campo del disegno per tessuti e moda, inizia la sua carriera professionale collaborando con alcune delle più importanti maison della moda internazionale. Il suo percorso artistico nella pittura prende avvio nella seconda metà degli anni ’90 e, già nel 1998, è finalista al premio di pittura Arte Mondadori. Da quel momento entra stabilmente nel panorama artistico, partecipando a mostre personali e collettive, rassegne e collaborazioni con gallerie sia in Italia che all’estero. La sua ricerca pittorica si ispira alla realtà, focalizzandosi in particolare sui molteplici aspetti del paesaggio urbano e sul rapporto tra l’essere umano – mai rappresentato in modo diretto – e lo spazio vitale che esso stesso ha creato. Il tema della città si sviluppa nelle sue opere come capitoli di un racconto in continua evoluzione: una narrazione che riflette la storia dell’umanità attraverso l’ambiente costruito. Le prime rappresentazioni urbane si concentrano su aree industriali dismesse, nella serie EX, per poi passare – in una sorta di contrappunto – alla città in trasformazione, protagonista delle serie Cantieri e Gru. Con la serie Città sospese, l’artista riflette sulla dimensione urbana come tempo e spazio sospesi, in contrasto con il frenetico ritmo delle grandi metropoli. In Linee di fuga, esplora prospettive vertiginose, mentre in Orizzonti temporanei racconta città in perenne mutamento, dove i cantieri ridefiniscono continuamente la visione del nostro orizzonte. Nella serie Equilibri, la realtà viene trasfigurata: gli edifici perdono le loro forme riconoscibili, deformati e stirati fino a tendere all’infinito, in un’ossessiva ripetizione di finestre e geometrie. Questa struttura è sempre interrotta dalla concretezza della tela, che impone limiti fisici. A contrasto, compaiono spazi vuoti, aperture visive, zone di colore e respiro, dove luci e ombre si alternano in un dialogo continuo. Il concetto di equilibrio è il filo conduttore della sua produzione e si ritrova anche nei lavori più recenti, dedicati al tema urbano e riuniti sotto il titolo Illuminat umbra. Qui il rapporto tra luce e ombra diventa metafora dei contrasti interiori dell’essere umano, rappresentando quella fragile bilancia che regola la nostra esistenza. Il tema dell’equilibrio si estende anche al rapporto tra uomo e natura, che l’artista sviluppa nelle serie Antropico-Naturale, Archi-nature e Natuare. In queste opere, il confronto e l’integrazione tra architetture e paesaggi naturali esprimono il bisogno profondo di armonia, considerata come principio fondamentale e universale per la vita.