ARTISTI | MOSTRE | FIERE | PRESS | BOOKS | ABOUT | CONTACT

 

waw!
PAOLO MANAZZA
St (Dance!), 2020, olio su tela, cm 116x89

 

 

 

 

In una lettera indirizzata all'amico Federico Fellini nel 1979, Georges Simenon scriveva: "Credo che che nessuno dei grandi creatori che reputiamo geniali abbia mai lavorato in uno stato di sorridente euforia. Mi colpisce ad esempio il fatto di non aver mai visto di Michelangelo, Leonardo da Vinci, Rembrandt o Van Gogh, una sola immagine sorridente, o semplicemente serena. Quando ero giovane immaginavo che i pittori lavorassero fischiettando o scherzando con gli amici, e che gli scrittori creassero le loro opere in preda all'euforia. In seguito ho imparato che questa regola vale solo per i mestieranti o i mediocri".
Ed è proprio il caso di Paolo Manazza, tanto razionale, pragmatico e concreto nei panni di dottor Jekyll, ossia quando scrive di economia dell'arte, quanto istintivo, incontrollato e sofferto nei panni di Mister Hyde, ossia quando riveste i panni dell'artista.
Spinto da una forza interiore che esplode nel colore, continua a interrogarsi su forme e luci, alla ricerca intuitiva non della novità in quanto tale, ma della sintesi estetica. In occasione della sua personale alla Fondazione Maimeri, scrive il Manifesto "Liberiamo l'arte", firmato da 23 artisti, in cui dichiara: "Noi crediamo che gli artisti debbano essere colti, che i critici possano dipingere come i pittori fare i registi, che un'opera funziona solo se parla all'intelligenza dell'anima, che ogni artista vive in solitudine e i gruppi come questo mentre si fanno si dissolvono, che l'arte sia una questione maledettamente seria, che il linguaggio intuitivo sia la matematica del XXI secolo, che la bellezza sia storicamente oggettiva mente la piacevolezza no, che i collezionisti debbano tornare a innamorarsi, che gli speculatori dovrebbero rientrare a lavorare in banca, che i mercanti d'arte possano uscire dal tempio e riprendere a sognare, che la moda debba occuparsi di chiffon e borsette e dunque gli stilisti debbano tornare a fare i sarti, che i pubblicitari debbano piegarsi all'etica, che chi è immorale sarà sempre una persona di cattivo gusto, che la televisione sia definitivamente morta, che l'ironia sia il seme della raffinatezza, e l'Italia un paese bellissimo".

 

SCARICA IMMAGINE DELL'OPERA HQ >

SCARICA SCHEDA PDF >

RICHIEDI INFORMAZIONI >

 

 

[opera in galleria]

 

BIOGRAFIA
Paolo Manazza (Milano, 1959), artista ed esperto d'arte, dopo aver studiato a fondo la pittura antica e gli esiti informali della scuola newyorchese ed europea degli anni Cinquanta, oggi sperimenta le sovrapposizioni cromatiche in una pittura neoinformale che unisce la forza della gestualità alle vibrazioni del colore. In qualità di esperto d'arte è anche scrittore e giornalista. Ha pubblicato diversi libri e collabora dal 1992 al Corriere della Sera. Nel luglio del 2015 una sua opera andata all'asta da Bonhams a Londra è stata scelta per la copertina del catalogo
Personali recenti: 2017 / "The Colors of Silence", a cura di Mimmo Di Marzio. Galleria Creatini&Landriani, Sestri Levante (Ge); 2016 / "Untitled. Recent Works", a cura di Alan Jones, coordinamento di Paolo Bonacina, Galleria Robilant+Voena, Milano; 2015 / "Untitled Colors", presentazione di Massimo Mattioli. Studio88, Roma; 2012 / "No Future?–Paolo Manazza. Unique Works e Oli su tela", a cura di Beatrice Cifuentes Sarmiento. Galleria del Palazzo Coveri. Firenze e Galleria Pace, Milano; 2011 / "The Sound of Colors", a cura di Cristina Curti e Mimmo Di Marzio, Centre Culturel de Beausoleil. Francia; 2008 / "Viceversa. Paolo Manazza – I dipinti di un critico presentato dagli artisti", Fondazione Maimeri, Milano
Collettive recenti: 2020 / "Oltre la Forma. Luca Coser, Pietro Finelli, Tano Festa, Paolo Manazza, Mimmo Rotella e Mario Schifano", a cura di Azzurra Immediato. Area 35 Art Gallery, Milano; 2018 / "Couture, from Sixties to Now", a cura di Bustos Domenech, Galleria il Giardino Bianco, Venezia; 2017 "Maresopra Maresotto", a cura di Giovanni Pelloso, Elisabetta Polezzo e Manuela Accinno, Acquario Civico di Milano; 2016 / "Acqua sacra Acqua profana", a cura di Giovanni Pelloso ed Elisabetta Polezzo, Acquario Civico di Milano; "Physis", IntArt Gallery di Silvano Lodi, Via Clemente Maraini 13, Lugano (CH); 2014 / "Pop Up Revolution", MDM Museum, a cura Achille Bonito Oliva; 2010 / "Little Circus/Christmas Rodeo", Antonio Colombo Arte Contemporanea. Milano

 

 

 

via Filippo Turati 38 | cortile interno | 20121 Milano
t. [+39] 392 4928569 | federico@federicorui.com
orari: da martedi a venerdi 15-19 | sabato su appuntamento
p.iva 03586250965